FINITO!!!!! Ora, il commento a questo drama mi vede divisa in due parti...sì perchè per certi versi mi è piaciuto tantissimo e per altri decisamente meno...
Mi spiego meglio...
Ho trovato che
la storia sia molto originale e accattivante...la trama davvero è qualcosa di nuovo che ti incuriosice sin dalla prima puntanta
Il periodo storico è ormai l'onnipresente era della dinastia Joseon, ma come sempre se non altro molto ben descritto e rappresentato: dalle ambientazioni, ai vestiti
(e lei ne cambierà parecchi
)
, alle case, alla gestione della politica e dei ruoli ufficiali.
La sceneggiatura purtroppo invece
lascia un po' a desiderare Dopo la partenza dei primi episodi dal ritmo incalzante, intrigante e per certi versi anche appassionante, seguono una decina di puntate in cui il ritmo decisamente rallenta a discapito di una trama che alterna sequenze romantiche a sequenze incentrate sul dipanamento del "mistero", ed è proprio qui che secondo me la sceneggiature pecca, perchè non riesce a sincronizzare queste due parti in modo armonico e suggestivo, ma è come se dovessero per forza essere portate avanti in qualche modo con il risultato che risultano spesso essere molto prolisse e pesanti da seguire.
Persino la gestione del mistero, diciamo così, viene gestito male. Anzichè giungere alle risposte tramite un percorso, ci si arriva spesso di punto in bianco semplicemente perchè qualcuno
(in genere l'imperatore di Giada e il Yama)
le spiega.
Di base questa è l'unica osservazione negativa che mi viene da fare perchè per il resto devono riconoscerne i meriti.
Partiamo quindi dal cast, un grande cast a mio parere.
In primis lui,
Lee Jun Ki, nel ruolo del magistrato..interpretazione come sempre azzeccatissima e personaggio molto piacevole, in tutti i sensi
Il nostro satto è un uomo con un'infanzia difficile, alla ricerca di una madre che non solo l'ha trascurato ma addirittura abbandonato
(e poi scopriremo anche lasciato PROPRIO morire!!! )
perchè ossessionata da un desiderio di vendetta verso colui che ha ucciso tutti i suoi cari davanti ai suoi occhi e l'ha resa una schiava.
E' un uomo che persegue il suo obbiettivo senza curarsi minimamente degli altri, dei loro problemi e delle loro difficoltà. In tutto questo supportato da un servitore fedelissimo, Dol Seo, che inizialmente trovi anche piuttosto invadente ma che poi capisci profondamente legato al suo padrone tanto che lo seguirà con profonda dedizione in qualunque decisione egli prenderà anche se non del tutto o peggio per niente condivisa
Poi abbiamo lei,
Shin Min Ah, il nostro fantasma, Arang, personaggio forte, determinato, con un obbiettivo ben preciso
(scoprire la verità sulla sua morte)
che metterà in gioco tutta se stessa e anche di più per riuscire nel suo intento.
Non da meno comunque sono gli altri personaggi. Ho adorato il
mietitore Moo Young, personaggio non più umano che non è mai veramente riuscito a cancellare quell'umanità di fondo che ci caratterizza in quanto tali,
tanto che sacrificherà la sua stessa esistenza, che per un anima dell'aldilà vuol dire qualcosa di più della propria vita, per liberare quella della sorella, una fata del paradiso scappata sulla terra e che nell'intento di vivere una vita da umana si è trasformata in un mostro
Bello anche il personaggio di
Joo Wal,
ragazzo che per sfuggire ad un'infanzia miserabile e disperata accetta quello che in tutti i sensi è
un patto con il diavolo. Sarà proprio
l'amore invece a liberare il suo cuore e la sua memoria, tanto da non riuscire più a reggere il peso del senso di colpa
Sono stata quindi contenta di vederlo diventare un mietitore e non semplicemente un'anima destinata all'inferno.
In fondo una delle cose che mi è piaciuta tanto di questo drama è che
non esiste davvero una distinzione tra il Paradiso e l'Inferno come contestualizzazione di Bene e Male, ma è piuttosto una divisione dettata dalla necessità di creare quell'equilibrio che regge il mondo degli umani, tant'è che ,
proprio come alla fine ammette l'imperatore di Giada, se quest'ultimi fossero sempre in grado di fare la cosa giusta, l'esistenza stessa delle divinità non avrebbe più alcun senso.
E' la
rappresentazione dello Yin e dello Yang, che sono opposti non in senso assoluto, perchè allo stesso tempo uno contiene il seme del proprio opposto e non può esistere senza l'altro. Sono complementari, si consumano e si sostengono a vicenda, sono costantemente mantenuti in equilibrio e quando ci sono degli sbilanciamenti ecco che si creano problemi in questo equilibrio.
E' questo
il vero tema di tutto il drama.
L'imperatore di Giada e il re Yama rappresentano proprio questo, ed è per questo motivo che sono sempre insieme, giocano insieme, studiano strategie insieme ma fondamentalmente hanno opinioni opposte, oltre ai colori (bianco/nero), l'aspetto (vecchio/giovane) e gli obbiettivi. Al tempo stesso però non possono esistere l'uno senza l'altro e possono anche interscambiarsi (il re Yama vuole il corpo dell'imperatore se vince la scommessa e comunque gli presta i mietitori che per definizione non appartengono al Paradiso).
Qualunque cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang ed è per questo che sia l'imperatore di Giada che il re Yama non possono davvero prevedere l'esito degli eventi...possono percepire il futuro ma il destino degli uomini resta e resterà sempre nelle loro mani.
Alla fine l'imperatore di Giada ammetterà proprio questo...Il fato è mutevole perchè la natura umana, guidata dai sentimenti che le divinità non possono comprendere, determina l'imprevedibilità del proprio destino.
Quindi il fatto che alla fin dei conti il vecchio bacucco bianco
abbia usato il magistrato, salvandogli la vita, addestrandolo e permettendogli di vedere i fantasmi, rientra proprio in quel disegno che possa portare alla distruzione di quel mostro fata che altera l'equilibrio del mondo. Ma non solo il magistrato viene sacrificato. La stessa Arang viene brutalmente utilizzata per questo scopo e per lei non è nemmeno prevista una via di salvezza. La sua reincarnazione in una donna mortale è l'esca che porterà alla distruzione del mostro ma al tempo stesso sarà l'elemento che le impedirà di poter andare in Paradiso. Infatti per poter evitare l'Inferno lei avrebbe dovuto uccidere chi l'aveva uccisa a sua volta, e quando capisce di essere lei stessa la sua assassina, perchè si è gettata sul coltello destinato a Joo Wal, l'uomo che da ragazza amava, comprende anche che non può uccidersi proprio perchè è immortale.
Ecco allora che
è il sacrificio del nostro satto a salvarla. E' lui che patteggia con l'imperatore di Giada e prende il posto di Arang all'inferno a cui era destinata. Ma sarà proprio questo sacrificio a determinarne la
salvezza per entrambi. Arang potrà andara in Paradiso e lui pure, perchè l'
atto d'amore estremo, la propria esistenza sacrificata per la salvezza di quella di qualcun altro, non può essere destinata all'Inferno.
E' questa la componente umana che sovverte il fato designato dalle divinità e determina il destino delle anime umane.
Questo è davvero secondo me il significato profondo di tutto il drama.
Il finale poi è solo un piacevole appagamento per il nostro cuore Vengono entrambi reincarnati da bambini ma si ritrovano. Lui come figlio di Dol Soe (eletto magistrato per volontà popolo) e della mitica Bang Wool, lei non si sà di chi ma si capisce che cresceranno insieme, con lei che lo rimprovera continuamente per avere bevuto l'acqua della dimenticanza e aver scordato la loro vita passata (Poi qualcuno mi spieghi dove stava questo pozzo dell'acqua della dimenticanza e perchè lei non abbia fatto in tempo a dirgli di non berla se erano entrambi in Paradiso ).
Alla fine di tutto comunque la cosa più importate per un essere umano è proprio quella che lui le dice,perchè anche se ha solo
memorizzato tutto (chiassà quante volte lei ha dovuto raccontarglielo
) e
non se lo ricorda veramente,
la cosa più preziosa è il momento che hanno adesso , ovvero
aver avuto una seconda possibilità e poter vivere il presente.
Voto 8,5
Edited by maggie77 - 10/12/2012, 19:04