BAKAVISIONE n°14 (ON-AIR) - FINALEEd eccomi qui anche io, pronta a commentare
Il mio vicino figo (N.d.V: fosse stato uno solo... beata donna!) A dire il vero mi trovo un po' in difficoltà questa volta.
Ormai avrete imparato a conoscermi, ad aspettarvi bene o male i miei
prolissi e logorroici commenti che, a ben guardare, hanno sempre una caratteristica: sono molto
"de core", come diciamo qui.
Capita infatti che possa spendere chilometri di lettere e parole su un drama che mi ha appassionata, decantandone i pregi, elogiando anche il tipo che portava da mangiare al cast (per fare degli esempi, tra i più recenti
The King 2 Hearts, Missing you, Rooftop prince), oppure che, al contrario, sfoghi tutta la mia frustrazione per drama che mi hanno lasciata profondamente insoddisfatta (chi indovina??? Sì, tipo
Faith, brave ), o che ho odiato (
Me too, flower). Ma in ogni caso il commento è appassionato, concitato, mi capita di scrivere quasi in uno stato di
trance (che paura
)!
Invece stavolta no. Stavolta è diverso.
Questo è un male? Sinceramente non saprei dire, ma se dovessi scegliere, propenderei per il no, non è un male.
Parliamoci chiaro,
Flower boy next door, noto ai più come
Il mio vicino figo non è certo un drama dalle emozioni travolgenti, motivo per cui non mi trovo in questo momento nel suddetto stato di ipnosi compulsiva
, PERO' questo non fa di lui un brutto drama.
Per la prima volta dopo decine di drama coreani mi sono risparmiata i dolori (e certo, anche qualche gioia) dell'ANGST forsennato a tutti i costi.
Per la prima volta non ho dovuto temere per lutti, scomparse, rapimenti, perdite di memoria, genitori scassaballe.
Ma sopratutto...
per la prima volta nessuno ha vomitato su nessuno
Scusate, non ho saputo resistere!!!
Insomma, scherzi deficienti a parte... vi pare poco???
Ho potuto godermi il drama seduta sulla mia comoda poltrona ikea, su cui entrerebbe anche un tricheco standoci largo, da sotto la mia copertina, con una tazza di latte caldo in mano, in perfetto stile
mi' nonna, senza rischiare il collo cadendo dalla sedia, senza incollare il naso allo schermo, senza correre il pericolo di strozzarmi con ciò che stavo bevendo/mangiando.
Ok, sto rileggendo quello che ho scritto, e sembra che stia parlando del documentario sugli acari della polvere che si annidano nel divano... giuro, non è ciò che intendevo!
Quello che intendevo, vediamo se ce la faccio, è che
Il mio vicino figo è un drama sereno, tranquillo, che non fa correre il cuore all'impazzata, ma che dolcemente lo prende per mano e lo conduce attraverso le storie di Dok Mi, Enrique, Jin Rak, Dong Hoon, Watanabe, Do Hwi.
La storia, la sceneggiatura, le stesse interpretazioni non sono perfette, non abbagliano, non lasciano senza fiato, ma nemmeno possono definirsi fallimentari.
Il drama sa mantenersi sempre leggero, ironico, equilibrato con qualche brividino qui e lì, ma certo non è tra quelli di cui i posteri parleranno, non rientra tra quelle storie che tramanderemo ai nipoti e così di generazione in generazione (certo
), eppure, per un po', l'estroverso Enrique, il romantico Jin Rak, la fragile Dok Mi, il realista Dong Hoon e le loro storie mi resteranno nel cuore.
Per un po'.Voto:
6,5.