Ed eccomi qui, alla fine di questo lungo
viaggio sotto un sole di mezzanotte... e lo è stato davvero, un viaggio nell'ombra e nelle oscure profondità dell'animo e nelle distorsioni in cui può farci addentrare, consapevoli o no, la mente umana.
Io l'ho adorato, semplicemente.
Benché ne fossi muta spettatrice, mi è sembrato davvero di espormi ad una specie di sole freddo, a qualcosa che emette una flebilissima luce, un bagliore appena sufficiente a vedere dove si mette il piede successivo ad ogni passo, ma che lascia tutto intorno, passato e futuro, completamente immerso nell'oscurità.
Mi è sembrato veramente di accompagnare i due protagonisti nella loro personalissima discesa agli Inferi e
ne ho percepito ogni sofferenza, ogni perversa motivazione... il problema è che, entrando nella loro ottica, anche la più ripugnante azione fatta allo scopo di sopravvivere e andare avanti passava come giustificabile, meritevole di attenuanti.
Ed è per questo che
Byakuyakou si è rivelato un drama splendido: perché in grado di far ruotare la prospettiva dello spettatore fino a farla coincidere con quella malata di Ryou e Yukiho, in grado di ribaltare completamente il concetto di giusto e sbagliato.
Specifichiamo, per chi non mi conosce e potrebbe pensare che io sia un mostro
: ci riesce finché si è immersi nella visione.
Ad ogni puntata mi sembrava di entrare in un altro mondo e di perdere completamente la bussola delle mie convinzioni, tanto che, chiuso il player mi dicevo:
"Ma cosa ho appena visto?", e ripensando a qualche scena particolarmente forte, a qualche crimine messo in atto per la cui riuscita avevo tribolato e sperato fino all'ultimo, mi è capitato di chiedermi:
"Perché fino ad un secondo fa mi sembrava la cosa migliore da fare, l'unica alternativa, mentre ora ne provo quasi orrore, sdegno?"Ancora una volta la risposta è una sola:
Byakuyakou trascende la separazione spettatore/pellicola, scavalca completamente il muro di pixel dello schermo e porta l'ineluttabilità della storia e del suo svolgimento direttamente nel vostro animo.
E questo fa anche sì che, a mio parere, Byakuyakou non sia una drama adatto al grande pubblico: è troppo disturbante, troppo deviata la sua "morale" e amarlo o no resta una questione molto molto personale, da barattare con il proprio io e la propria etica. O semplicemente con le proprie viscere, vedete voi
Idem si dica per l'affezione o il disprezzo per Ryou e Yukiho: non è possibile amarli o odiarli immutabilmente senza mai cambiare opinione, senza porsi delle domande, il ragionevole dubbio "e se fosse capitato a me?"... eppure sono stati in grado di emozionarmi in un modo che neanche saprei ben descrivere a parole. C'è una puntata, una scena in particolare in cui ho avuto i brividi e ho dovuto mettere in pausa, il mio cuore non ce la faceva.
Non entro volutamente nel dettaglio della storia, proprio perché la trama del primo post è sufficientemente esaustiva e secondo me con Byakuyakou bisogna solo abbandonarsi alla visione, senza troppe idee o preconcetti... è una questione di sensazioni, io credo.
E ad amplificare ogni emotivo sentire, lasciatemelo dire,
una colonna sonora SPETTACOLARE!
Inquietante, dolce, malinconica... profondamente triste.
E' senza dubbio una delle componenti fondamentali di questo gioiellino che spero, un giorno, molti utenti di questo forum vedranno, così da potermi togliere la soddisfazione di entrare nel merito.
E se avete bisogno di un'ulteriore dose extra di motivazione, ve la fornisco subito:
l'interpretazione di Yamada Takayuki è assolutamente divina.
In effetti non è una novità, che sia un attore degno della sua fama è risaputo
(a proposito, se non l'avete ancora fatto, vi suggerisco di vedere Ikigami, dove pur non nel ruolo di protagonista aggiunge molto del suo ad un film già di base stupendo), ma qui, a parer mio, si è superato: il suo Ryou è talmente reale - nella sua totale astrazione della realtà - che sembra quasi di poterlo toccare. Ed è incredibile se si pensa che il suo obiettivo, il suo fine, il suo sogno - a ben vedere, il suo stesso essere ed esistere - sia sorretto da una motivazione veramente fragilissima, che ciascuno di noi faticherebbe a fare propria: la felicità di qualcun altro, solo ed esclusivamente questo.
Eppure Yamada Takayuki riesce nell'impresa di far sembrare credibile ciò che forse non lo è, sopratutto se avete una visione un po' cinica della vita (e io ce l'ho, ahimè).
Come al solito sto sproloquiando in totale libertà, quindi passo e chiudo, non prima però di avervi sollecitati tutti alla visione - purtroppo non mi è ancora dato costringervi, in stile Arancia meccanica, ma credetemi, lo farei se potessi...
Byakuyakou è, in estrema sintesi, un noir fortemente focalizzato sull'emotività di due personaggi che restano prigionieri del loro incubo infantile, che non riusciranno mai a liberarsene e che ne saranno perseguitati fino alle estreme conseguenze.
Fatevi un favore e vedetelo... ok basta, la smetto
Voto:
9