Anche io sono giunta alla fine di questo drama che, posso dire con certezza, mi porterò nel cuore molto, molto a lungo, con un misto di nostalgia, nodo alla goda e sorriso.
Perché, non ho problemi a dirlo, di questa storia mi è piaciuto tutto e ne ho vissuto ogni emozione.
Ci sono storie a cui ci appassioniamo quasi morbosamente, che hanno un rapidissimo climax ascendente e che poi muoiono lì, implodono. E alla fine la rabbia e la delusione sono quasi più grandi della gioia che abbiamo provato durante la visione.
Personalmente sono i drama di cui, a distanza di tempo, non ricordo quasi nulla se non angst, meroleggiamenti e cliché, perché tanto sono sempre uguali.
Goblin non è niente di tutto questo, non ci si avvicina neanche.
L'atmosfera che lo permea, dal primo fotogramma all'ultimo, è quella di un mondo a parte, il cui tempo scorre ad una velocità diversa dal nostro, in cui ogni istante si dilata all'infinito per lasciare spazio alla calma, ai silenzi e alle emozioni.
E l'ho amato, l'ho amato tantissimo. Nulla è lasciato al caso, nulla è banale... Goblin è l'antitesi del drama coreano comunemente divulgato, così come i personaggi sono persone, assolutamente tridimensionali, quasi veri, unici.
Bisogna vederlo per capirlo, perché spiegarlo a parole è quasi impossibile.
Parlerei per ore di questo drama, sviscerando ogni scena, ogni scelta della regia, ogni cosa che ho apprezzato, ma la lista sarebbe davvero infinita, perciò mi accodo al coro di voci che hanno amato di questo drama personaggi, attori, interpretazioni, fotografia, sceneggiatura, ost e regia.
E vorrei poter ringraziare ad uno ad uno tutti coloro che hanno dato un contributo, anche minimo, alla realizzazione di questo piccolo capolavoro.
Ne consiglierei la visione a chiunque e sono certa io stesso me lo rivedrò presto, per versare altre lacrime, per sorridere ancora, per emozionarmi.
Voto: 9