Eccomi qui, alla fine di questa visione che definirei, senza esagerare, quantomeno
sofferta.
Ci sono molte cose che vorrei dire riguardo a questo drama, ma non molte sono proprio lusinghiere.
Eppure ci sono... quindi iniziamo!
Parto da una considerazione:
gli slice of life non sono roba per i coreani.
Ai giapponesi vengono benissimo, perché hanno quella capacità fantastica
- su cui si basa per altro anche una parte enorme della letteratura nipponica - di raccontare senza dire, a ben vedere, quasi nulla di sostanziale. E lo fanno benissimo.
E' passato tanto tempo da quando ho letto una riflessione - non ricordo neanche dove l'ho letta - ma mi è rimasto parecchio impresso il concetto, anche se non saprei citarlo testualmente. In pratica si sosteneva che alla base della narrazione giapponese c'è l'intento di entrare in punta di piedi nella vita di qualcuno, di fare un'intrusione del tutto randomica in un momento
X dell'esistenza di un uomo o di una donna qualunque. Lo scopo di questa visita è l'osservazione silenziosa di normalissimi attimi di quotidianità che si conclude con l'uscita da quella vita, sempre in un del tutto casuale momento
Y.
Uno
slice of life, per l'appunto.
Se avete letto un libro qualsiasi, di una
Banana Yoshimoto qualsiasi, sapete esattamente di cosa parlo.
Torniamo a noi però, rischio di perdermi altrimenti.
La mia opinione è che i coreani non abbiano questa capacità, almeno a me non è mai capitato di vedere un'opera di questo tipo realizzata con successo, e
Something in the rain non fa certo eccezione.
Ahimè, la noia è stata assoluta, sopratutto dalla puntata dieci in poi.
Intendiamoci, capisco i punti di forza di questo drama e deduco i motivi per cui possa piacere:
la parte romantica è bellissima, niente da dire.
Ho apprezzato il metodo narrativo, così reale, così naturale e ripetitivo a tal punto, da rendere palese l'intento di emulare la normale reiterazione dei gesti più comuni di una coppia di innamorati. E' proprio questa ripetitività a rendere la storia d'amore così vera e autentica... dopo qualche puntata, la chimica tra i due protagonisti è quasi tangibile!
Nelle scene in cui ci sono solo Jin Ah e Joon Hee quasi si percepisce lo sguardo del regista che indugia su ogni attimo, toccando
apici mai raggiunti di voyeurismo cinematografico!
Scherzo, ovviamente, ma ci siamo capiti, no?
Quello che manca al 90% dei drama coreani, mostrare ciò che di solito viene lasciato alla sola immaginazione dello spettatore (provocandoci gastriti multiple
), è qui invece elargito in dosi generosissime.
Forse anche un po' troppo.
Perché il vero problema di
Something in the rain è la
totale assenza di trama, e per quanto l'aspetto romantico sia bello e coinvolgente, non riesce di certo a supplire a questa mancanza, che è un vero e proprio buco nero.
A parte la storia d'amore, non c'è nient'altro in tutto il drama!
Sì, è vero che di
slice of life parliamo, ma qui manca persino il minimo sindacale.
Che poi, una sottotrama ci sarebbe anche, ma è stata gestita con i piedi.
Mi riferisco, ovviamente alla storia
delle molestie sul lavoro.
A parte che è completamente slegata dal resto del drama
- che però non ha una trama, quindi a cosa legarla??? - ma viene anche trattata con poco approfondimento, tanto da risultare finta, posticcia.
Parliamo delle colleghe di Jin Ah?
Totalmente inutili, senza caratterizzazione, decisamente non memorabili... e perciò è impossibile entrare in empatia con una qualsiasi di loro.
Insomma, un buco nell'acqua e l'occasione di trattare questa piaga sociale così diffusa in Corea (e nel mondo) tristemente andata persa.
Vorrei dire anche che la figura femminile ne esce proprio male, in generale.
La protagonista è la prima della mia lista nera.
Che pessimo esempio di donna.
Impaurita dalla vita, incapace di mostrare un briciolo di indipendenza e di portare avanti un'opinione contraria a quella che società e famiglia si aspetta da lei.
Egoista, indecisa, non si fa scrupolo a gettare nel panico ragazzo, amica... tutti preda della sua inettitudine.
Non fa che piangersi addosso e sgattaiolare fuori la notte (alla veneranda età di quarant'anni!!!) senza essere in grado di manifestare un pensiero e prendere una decisione convinta.
Ovviamente il mondo è pieno di donne così, che forse sono pure la maggioranza, ma non ci posso far niente... mi irrita che passi questo stereotipo, lo rigetto a gran voce!!!
Veniamo alla di lei madre... meglio mi sento!
Qualcuno ha una pira accesa a disposizione? No, perché mai personaggio fu più odioso, insensato e psicopatico di questo.
Veramente un bipolarismo raro, una grettezza ed un materialismo, misti ad una pericolosissima ignoranza del mondo... che scansati proprio!
Ma che paura!
Che poi, le signore sono circondate anche da due uomini-lombrico, padre e fratello, ve li raccomando anche loro...
Vorrei concludere menzionando la OST.
Completamente internazionale, bellissima, stupenda... fino alla quinta puntata.
Perché sì, anche le musiche vengono reiterate all'infinito, ogni cinque minuti, tipo jukebox, con conseguente effetto nausea continuamente dietro l'angolo.
Sul serio, alla fine non ne potevo più, ho finito per odiarle tutte.
Ok, rileggendomi mi rendo conto che potrebbe passare l'idea che sia un pessimo drama.
Non è così, a molti è piaciuto.
La mia opinione è che sia stata sopratutto una buona occasione sprecata, buttata lì.
Se dovessi trarre una conclusione sintetica, riassuntiva di ciò che ho sentito durante la visione, è che ho quasi sempre avuto la sensazione di guardare
qualcosa anche di bello, a tratti, ma inutile.
Ahimè, non lo rivedrei mai e poi mai e, per questo e per i sopracitati motivi, non posso dargli la sufficienza.
Voto:
5,5Edited by Veratre - 7/6/2019, 00:06