Eccomi qui a commentare questa visione, questa scoperta, questo viaggio.
Sì, definirei l'aver visto Mr. Sunshine un viaggio, lungo e tortuoso, splendido e - al tempo stesso - dolorosissimo.
Non stupisce di certo che, da molti, sia stato definito il più bel drama del 2018 - accompagnato, per altro, da uno straordinario trionfo di ascolti in Patria (da "noi" assai meno).
Non sorprende perché, fin dalla prima puntata, la storia appare avvolta da un'aura di epicità e di ineluttabilità che, in un crescendo continuo, coinvolge lo spettatore fin nel profondo e lo accompagna verso il tragico finale.
Un successo quasi annunciato, se si tiene conto del cast, del budget impiegato, del regista
Lee Eung Bok (Goblin) e della sceneggiatrice
Kim Eun Sook (Goblin, Secret Garden).
La
sceneggiatura, in particolar modo, è davvero impressionante, seconda solo alla
fotografia di questo drama (che sfrutta fino all'ultima regola compositiva, risultando il vero fiore all'occhiello del progetto).
Dico semplicemente che non ho mai visto niente del genere in un drama e neanche in moltissime serie occidentali... il livello è altissimo.
Alcune scene, alcuni tagli, l'uso della luce e del colore, magistralmente combinati ad atmosfere rarefatte e ad una colonna sonora di assoluto valore, sono onestamente commoventi, senza nessuna attenuante sentimentale...
è pura magia.
Per citare un'immagine, un
frame fra tutti, che ne dite della scena, che si svolge in un negozio
in cui Dong Mae afferra il bordo del vestito rosso di Ae Shin mentre appena fuori l'ambiente interno della scena cade una soffice e purissima neve bianca
???
Ancora mi manca il respiro, se ci ripenso... di un'intensità folle!
Ma entriamo nel vivo.
La storia si svolge tra la fine del 1800 e gli inizi del '900, quando la Corea perde la sua indipendenza e la sua sovranità, per diventare un protettorato del Giappone, e narra i soprusi e le violenze perpetrati dagli invasori, l'orgogliosa e vana resistenza degli occupati e le vicende di un soldato, coreano di nascita e americano di adozione, mandato nella sua terra natia a contrastare, limitare e controllare le mire espansionistiche del Giappone.
Mr. Sunshine ha almeno cinque protagonisti - ma affacciatevi sulla scheda di AsianWiki per farvi un'idea dell'immensità del cast - e sono tutti davvero sui generis, e tutti inevitabilmente vi conquisteranno.
Go Ae Shin è una nobildonna, fiera e senza paura, che sceglie di rinunciare agli agi della sua condizione sociale, per "sporcarsi le mani", imbracciare un fucile e difendere il suo Paese, ad ogni costo. La sua figura è complessa e oscilla tra i suoi sentimenti di donna e i suoi doveri di patriota e di partigiana.
Eugene è un uomo che serba profondo rancore per la Corea, ma che al contempo ne cerca l'approvazione, l'accettazione, in un continuo desiderio di rivalsa e di affermazione, sentimenti che solo l'amore per una donna saprà stemperare e dissolvere.
Goo Dong Mae è un coreano di nascita, un figlio di macellai (caratteristica che lo colloca, nella scala sociale, perfino al di sotto degli schiavi), che per punire un Paese che l'ha sempre rifiutato, entra a far parte del distaccamento coreano di una società di samurai giapponesi, seminando il terrore per le strade di Hanseong.
Lee Yang Hwa è forse il personaggio più articolato: è figlia di un uomo coreano che si è venduto al Giappone in cambio di un quasi sconfinato potere e che ha imposto alla figlia un matrimonio di convenienza, ponendoci poi egli stesso fine; Yang Hwa è una estremamente coraggiosa, generosa e giusta, e con la guerra alla porta, riesce a ritagliarsi un ruolo come imprenditrice e donna di successo.
Kim Hee Sung è l'erede di una ricchissima famiglia coreana (legata a quella di Eugene da tragici eventi), all'apparenza superficiale e un po' edonista ma in realtà capace di grande lealtà e amore.
Se posso esprimere un'opinione strettamente personale e terribilmente emotiva, non fatico a confessare che il mio amore incontrastato è andato a tre, dei fantastici cinque:
Goo Dong Mae
Lee Yang Hwa
Kim Hee Sung
Ma siamo onesti, la vera protagonista di questo drama è indubbiamente la
profondità narrativa.
Mr. Sunshine è un'epopea, raccontata non tanto dalle grandi gesta, ma dai sentimenti più puri, dalle passioni più travolgenti e dagli impulsi più abietti, che rendono la storia intensa e realistica (seppur di fantasia) e che restituiscono dei protagonisti umani e sorprendentemente autentici.
E' un'opera internazionale con elementi di multiculturalismo (anche se filtrati e declinati secondo un unico paradigma, quello coreano) e multilinguismo (continui i cambi di lingua tra coreano, giapponese, inglese - e perfino francese - nella stessa scena, addirittura nella stessa frase!!!)... insomma, una vera gioia per occhi, orecchie e cuore.
Infinite parole ancora si potrebbero spendere su Mr. Sunshine, soffermandosi sugli aspetti cruenti della dominazione giapponese, ad esempio, o sulla voglia insaziabile di libertà di un popolo, o ancora sulla delicatezza con cui viene trattata la storia d'amore.
La verità è che per comprendere la grandezza di Mr. Sunshine non basterebbero tutte le parole del mondo, ma è sufficiente aprire il cuore e immergersi nella bellezza delle sue ventiquattro puntate.
Indimenticabile,
voto 9,5.
Edited by Veratre - 4/11/2020, 01:49