Vera, mi hai commossa col tuo commento, che condivido al 100%... Vuoi sposarmi?
A parte gli scherzi
sono assolutamente d'accordo con ciò che hai scritto. Io poi me lo sono finito Faith, ma molto lentamente, giusto per completezza
e perchè Min Ho è comunque un bel vedere anche se gli hanno rifilato un'armatura di plastica e recita come un ciocco di legno Faith, in fondo, non è un brutto drama, c'è di molto peggio in giro, ma è il drama del "poteva essere e non è stato". Mediocre, date le premesse. Con tanti soldi spesi, con il cast che avevano, con il passato che il team produttivo poteva vantare (il bellissimo The Legend, con Bae Yong Joon - vedetelo e capirete la mia delusione doppia), mi aspettavo ben altro, e invece ciccia, tutto fumo e niente arrosto.
Come giustamente sottolineato da Vera, non si tratta di fare le pulci al drama, questi sono errori gravi ed evidenti, non imperfezioni che è normale ci siano. Per me come per lei era impossibile non notarle, e sapete perchè? Ci ho riflettuto: perchè mai, a causa di quelle mancanze, sono riuscita ad entrare in sintonia coi protagonisti, a sentirli vicini e parteggiare per loro. Erano sempre e solo "personaggi di una storia", staccati da me. Non riuscivano ad emozionarmi, e quando ho capito che non mi interessava più nemmeno sapere se il drama finiva bene o male, ho compreso che aveva fallito proprio nella cosa più importante, l'immedesimazione dello spettatore.
Come diceva Vera, ci sono scene iniziali e scene finali, ma mancano quasi sempre "le scene di mezzo", il divenire della storia, quei passaggi intermedi e fondamentali che rendono i personaggi persone e non pupazzetti. Non solo i protagonisti cambiano pochissimo, ma quando lo fanno, spesso e volentieri restavo basita a chiedermi: azz, quando è cambiato? Cosa lo ha fatto cambiare? Nemmeno un dubbio ha avuto? Perchè è cambiato?... E via così. Questi sono i buchi di sceneggiatura a cui mi riferivo. Per non parlare della lentezza pachidermica, se fossero state 16/18 puntate il danno sarebbe stato minore, ma 24 sono decisamente troppe per la striminzita storia che avevano.
Ad esempio, guardate Iljimae e Arang: i personaggi cambiano, evolvono, niente ripetizioni, e soprattutto mi hanno fatto vedere le fasi intermedie (i tentativi, gli errori, le cadute, le incertezze, la comprensione), questo me li ha resi veri, perchè nella realtà nessuno cambia dall'oggi al domani, è sempre un processo lento e tortuoso. Per non parlare di Bridal Mask. Vera, credo che ti piacerà molto, lì è il cambiamento che domina, un passo alla volta. C'è sempre un percorso che porta dal punto A al punto B... Ma tu regista e tu sceneggiatore mi volete far vedere il viaggio per arrivare dall'uno all'altro? Non mi dite che Tizio va da A a B così, per intercessione divina.
Poi ripeto, anche io alla fine gli dò un 6-, si può vedere (senza aspettarsi troppo), ma certo se penso a ciò che poteva essere nelle mani di qualcuno che sapesse scrivere trame, e cosa invece ho visto, mi cadono un pò le braccia.
*manda coccole alle sisters doramiche*