COMMENTO FINO A EPISODIO 18Voglio dire la mia su AC, ma dividerò il commento in due parti distinte, una riguardante il drama in sè, una sul comportamento di Netflix.
Il drama mi è decisamente piaciuto, anche se più che Arthdal Chronicles poteva chiamarsi Tagon Chronicles e sarebbe stato meglio, visto che lui è - senza il minimo dubbio - il personaggio migliore.
Tagon è un uomo complicato, difficile, complesso, qualcuno non privo di bontà, ma che - per la vita che ha condotto - non riesce mai a comportarsi bene, finendo col fare esattamente il contrario dei suoi desideri.
Uno che vorrebbe essere bianco come la neve ma riesce solo a diventare nero come la pece.
Grazie anche ad un interprete la cui bravura è diverse spanne sopra agli altri (nonchè di sfacciata bellezza) è il vero dominatore, finendo con l'eclissare un pò tutto il resto del cast, comunque ottimo.
Eunseom dovrebbe essere l'Eroe, il Protagonista, ma in fondo di lui finisce con l'importati abbastanza poco, visto che le sue avventure sono su un altro piano rispetto a quelle di Tagon, essendo anche il personaggio piuttosto piatto, schiacciato dalla sua bontà, che a volte - troppo esagerata - lo fa sembrare un pò ottuso.
E' gradevole, piacevole da seguire, ma nulla più.
Saya è decisamente più intrigante come ruolo (infatti ho notato che l'attore si è molto divertito a interpretarlo), e sebbene non abbia chissà quale spessore, risulta spesso imprevedibile, uno che capisci presto può fare sia il Bene che il Male con uguale tranquillità, una specie di Giano Bifronte.
Tanya e Taelha sono i due opposti femminili, chiaro/scuro, una lo specchio dell'altra, dove nell'immagine riflessa ogni elemento diventa il suo contrario.
Tra le due ho preferito Taelha, più complessa e sfaccettata, ma devo dire che anche Tanya non mi è dispiaciuta, specie nella seconda parte, dove tira fuori artigli e idee, insomma è buona ma non scema.
Interessanti anche i comprimari, specialmente Mihol e Mubaek, ma poco sviluppati.
Visto il tanto tempo a disposizione (un'ora e venti ad episodio) potevano farceli conoscere meglio.
Ecco, il limite di AC è proprio la gestione dei tempi narrativi.
Certe scene poco utili vengono protratte troppo, altre molto utili troppo poco, avvenimenti importanti risolti sbrigativamente (o non risolti), insomma è un racconto sbilanciato.
Non è comunque un problema grave, la storia si segue bene, ed è decisamente diversa sia dai normali drama che dai serial a stelle e strisce, ma proprio perchè è il primo tentativo del genere soffre dei classici errori che si fanno la prima volta.
Sul piano tecnico niente da dire: perfetto.
Costumi, ambientazioni, fotografia, AC andrebbe visto anche solo per come è confezionato, una vera gioia per gli occhi, fatto senza risparmio di mezzi e si vede.
Su questo aspetto non hanno da migliorare, sono partiti benissimo.
In conclusione è un gran bel drama, ma è monco, non ha una conclusione, la trama si dipana lentamente, senza fretta (cosa giusta), come se le puntate dovessero essere almeno il triplo... Ma al momento ne abbiamo solo 18, e non si sa se e quando ci sarà una nuova stagione o due (pare di sì, ma non è ancora certo).
Perciò dare un giudizio complessivo non è possibile.
Posso dire che mi è piaciuto (nonostante qualche errore veniale, perdonabile) ciò che ho visto, ma se non ci sarà un seguito sarà stato inutile.
E quì si passa al tasto dolente, il comportamento indegno di Netflix.
Innanzitutto NON hanno detto dall'inizio che sarebbero dovute essere due/tre stagioni, ovunque si leggeva che tutto si sarebbe concluso nei canonici 18 episodi, salvo poi capire - in media res - che non sarebbe stato così.
E non mi è piaciuta questa ambiguità voluta, non amo essere presa per i fondelli.
Lo avrei iniziato comunque se avessi saputo?
Forse sì, se mi fosse stato assicurato che le stagioni ci sarebbero state in ogni caso, non amo le storie seriali, ma sapendolo lo avrei probabilmente accettato.
Così invece restiamo tutti appesi ad una conclusione che potrebbe non esserci, e non è un comportamento giustificabile da un gigante del web.
Bastava dirlo dall'inizio.
Che poi qualcuno dovrebbe spiegare a Netflix che i drama coreani NON sono assimilabili ai serial occidentali, hanno una struttura diversa (cosa che li rende peculiari), un inizio e una fine predefiniti, non un susseguirsi di stagioni con lunghe pause nel mezzo.
In conclusione aspettiamo e incrociamo le dita, sembra che qualcosa si stia muovendo nel modo giusto, sarebbe un peccato finire così una storia che ha saputo ricreare un Mondo Perduto.
Datecela questa conclusione, il drama se la merita.
*hugs*
Maremma quanto è figo l'attore, e quanto è bravo, lo avrei seguito anche se si fosse limitato a leggere le Pagine Gialle! 
