Nel mio momento storico, questo film mi ha "chiamata", diciamo così! A quanto pare non ha intrigato nessuno, forse è una visione adatta agli amanti del cinema e dei film in costume.
Prende a prestito un Re inesistente e attraverso la creazione degli abiti reali, ci mostra la "sfida" tra il sarto ufficiale del Re e un giovane sarto pieno di talento.
Perché questi due personaggi sono interessanti e vale la pena addirittura farci un film? Ebbene, il vecchio sarto cuce fin da bambino, un bambino povero e senza rango, che anno dopo anno con metodo e sacrificio arriva a diventare il sarto ufficiale di corte. Una vita spesa nell'arte del cucito e del ricamo, nel quale è imbattibile! Vive con regole ferree, dove la vestizione dei reali è sacra, rigidi schemi vanno rispettati, e l'etichetta non si può cambiare.
Al trono c'è un giovane Re, psicologicamente fragile. Il fratello maggiore, prima Principe Ereditario e successivamente Re, aveva tracciato una linea netta tra di loro, sottotineando costantemente che come fratello minore poteva ambire solo ai suoi "scarti". Una volta morto, è lui che sale al trono. La sua sposa, oggi Regina, era stata scelta tra gli "scarti" del fratello e benché lui la ami, odiando tutto ciò che questo rappresenta, non riesce ad amarla, ad avvicinarla, a toccarla.
Come entra a corte il giovane sarto? Entra quando viene chiamato dalla giovane Regina a riparare ad arte un vecchio abito del Re in una sola notte, abito del quale è affezionato, impresa ritenuta impossibile dal sarto ufficiale. Ed è qui che mostra tutto il suo talento, al punto che il Re stesso gli commissiona anche la sua nuova tenuta da caccia.
Il giovane sarto è creativo, geniale, "vede" gli abiti e li cuce perfettamente su misura! E' allegro, spensierato, senza regole e istintivo.
A corte il giovane sarto instilla - inconsapevole - una sfida con il vecchio sarto, che ammira invece con sincerità. Il vecchio sarto non ama la leggerezza con cui lui si comporta, l'eccentricità delle sue creazioni - questo all'apparenza, perché in realtà è pienamente consapevole del suo grande talento e del suo genio - e convivono a corte sul filo dell'odio-rispetto del vecchio sarto nei suoi confronti, sentimenti che si guarda bene di rivelare.
Ed ecco che il giovane sarto vuol far uscire dal suo guscio la giovane Regina, far in modo attraverso i suoi abiti di abbagliare il Re e portarlo a notarla, desiderarla, avvicinarla...
In tutto questo il film ci mostra abiti meravigliosi, la grande sartoria reale, e il "combattuto" vecchio sarto, il cui unico scopo è quello di ottenere finalmente il titolo e il rango guadagnatosi con un'intera vita di lavoro, ma che si trova "ostacolato" da quel giovane ragazzo, nel quale, volente o nolente, vi riconosce il genio!
Non voglio aggiungere altro, perché il film dai tonici vivaci e divertenti dell'inizio, pian piano assume toni più cupi, dove l'insicurezza, l'invidia e l'egoismo inevitabilmente finiscono con il rovinare la vita di più di una persona.
I due sarti sono due personaggi davvero ben interpretati, due attori all'altezza del ruolo, peccato per i due giovani reali, perché se avessero scelto due attori più incisivi, il film sarebbe stato su un gradino superiore!
Un film che comunque non annoia, anzi, a tratti è anche divertente. E' un film discreto, che si lascia vedere e con un finale che la dice tutta sull'impossibilità dell'epoca di modificare "realmente" il proprio lignaggio...
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