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| Ragazze ecco un'intervista fatta a Kazuya ad Udine: CITAZIONE Kamenashi: «A Udine ho ritrovato la libertà» Il divo nipponico a Tokyo si muove con difficoltà: teme l’assalto dei fan «Ho mangiato un ottimo risotto e bevuto del buon vino». La rete va in tilt
Dice «Buongiorno» da impeccabile occidentale. Poi ci mette il “Mandi”. Un must, ormai. Dopo Bruce, il diluvio. Look pazzo per il divissimo nipponico Kamenashi Kazuya, ventisettenne frontman dei “Kat-Tun” e ancora attore (al . Far East ci è arrivato per l’anteprima mondiale di It’s me It’s me di Miki Satoshi), ballerino, modello. Si presenta al Giovannone con una giacca lunga tipo giaguaro. Se l’avesse visto Bersani sarebbe impazzito per smacchiarlo. Scarpa con suola tripla e calzettone multicolor. «Non ho in testa uno stilista preciso - dice sorridendo - mi addobbo a seconda del momento e del luogo. Stamattina mi andava così, questo è un posto allegro e felice». Twitter è una scarica pazzesca di tweet e ritweet. L’Oriente femminile sa dov’è e cosa fa Kame. Appena pigi il tastino e invii una qualunque notiziola sul giovanotto, ti sommergono di cuori, wow, mandami foto di lui, dimmi cosa fa. Una media di quaranta retweet al minuto. Ormai la fama si misura nel liquido mondo; se non ci sei, cambia mestiere. Kazuya muove giovani popoli e, dunque, vince.
- Riesce a gestire tutta questa popolarità planetaria? «Credo molto negli incontri. Creano legami. Ah, non ho una guardia privata, sebbene il mio raggio d’azione sia piuttosto limitato. A Tokyo non posso vedere uno spettacolo assieme ai fan. È stato fantastico ritrovare questa libertà qui a Udine».
- A proposito. L’Italia? È al suo primo tour? «Il sogno di papà. Pure il mio, ma da ieri l’ho esaudito. Quando svuotavo la valigia l’altro ieri in albergo pensavo di trovarlo nascosto tra i vestiti».
- Senta, e il Friuli? Poco tempo per valutarlo, però... «Se si mangia e si beve come si vive, allora è un posto geniale. Risotto buonissimo. Anche del formaggio fritto o una cosa del genere. Ah, la mozzarella. Mmmm. Vino delizioso».
- Restringiamo sul Far East . In Giappone che si dice del festivalone udinese? «Conoscendo Miki (il regista Satoshi, ndr) ne avevo sentito parlare spesso. Avendo girato con lui mi è sembrata occasione imperidbile. Ed eccomi qui».
- Appunto, il cinema. Lei è un cantante... pur con un bel po’ di tv sulla groppa. Ma il set è il set. «Stimolante penetrare arti parallele. Devi diventare un altro, in fondo, e ciò è eccitante. Ognuno ci arriva dal suo punto di vista. Io non ho voluto appositamente leggere il libro a cui il film s’ispira. Alcuni lo fanno. Preferivo seguire il copione e fidarmi del regista».
- Qualche idolo della sua vita? «Mai avuta questa fissa. Se proprio mi volete costringere dico Johnny Depp. E dico anche Leo DiCaprio. Quand’ero piccolo avrei voluto avere i suoi capelli. Coi miei non potevo imitare il suo gesto di far scivolare una ciocca dietro l’orecchio».
- Ha in programma un tour italiano con la sua band? (E le ragazze presenti alla conferenza stampa si lasciano sfuggire un urlo all’unisono) - Sarebbe magnifico. Per ora nessun programma, nessun progetto. Da adesso ci mediterò su, magari ce la farò. (C’è bagarre. Sempre le ragazze di prima rifanno partire gioiosi ululati)
- Musica: che si spara quando ha voglia di altrui melodie? «Adoro i suoni della natura. Il canto degli uccellini appena sveglio. Impagabile». Trama del film Ore Ore ad Udine e l'impressione di Kazuya riguardo il pubblico QUIVideo della sua presentazione ^^ : VideoGli altri stanno venendo postati adesso, quindi presto ce ne saranno un pò, ma anche nell'articolo se ne parla, che sarebbe questo "Mandì", un saluto giapponese? O_o Eli attendiamo almeno un tuo commento come parte attiva nell'aver visto Kazuya da vicino! U_U ;p
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