COMMENTO FINO AD EPISODIO FINALELO AMO. DALLA PRIMA ALL'ULTIMA SCENA.
Confesso che quando ho iniziato Tunnel non ero molto speranzosa. Sembrava il solito crime thriller, il solito drama dedicato al serial killer coreano (che è evidente essere per loro come il Vietnam per gli americani, un incubo mai risolto, visto quanti titoli gli hanno già dedicato). Quindi niente di nuovo sul Fronte Orientale. Però mi sono detta che una possibilità gliela potevo dare, c'era Babbognocco (Choi Jin Hyuk), e a un bel figliolo come lui non si nega una visione. Ma c'era pure l'aggravante del time-travel, ne ho visti tanti, piaciuti pochi (di solito si risolvono in un gran pastrocchio), uno sceneggiatore nuovo alle prime armi... Insomma i motivi per un bel flop c'erano tutti.
E invece no.
Tunnel è davvero splendido.
Un drama solido, intenso, che pone sì l'accento sulla storia più famosa di Corea, ma soprattutto si focalizza sui personaggi, i loro pensieri, le loro azioni, i sentimenti, l'indole e carattere, sui rapporti che intercorrono tra loro. Ciò che lega i protagonisti - comprimari e main leads - è importante tanto quanto sapere chi è l'assassino, vedere come ogni scoperta li colpisce è fondamentale tanto quanto capire chi dover arrestare.
E sono così ben tratteggiati che li ami tutti questi personaggi, persino i Cattivi. Perchè ognuno di loro ha una sua individualità e non è il classico pupazzetto bidimensionale che serve solo a mandare avanti la trama. Diventano amici (o nemici) da aspettare ogni settimana, per cui fare il tifo (o a cui augurare le peggio cose). E se in un drama psicologico, magari un vendetta, questa bella profondità te la aspetti pure, in un crime thriller proprio no, normalmente sono altri i focus su cui si punta (l'azione, le scene adrenaliniche, come prendiamo il colpevole declinato in mille modi), quindi pure dal punto di vista del genere Tunnel è piuttosto inconsueto, non segue i soliti binari.
E poi è (anche) un time-travel, e quì il rischio flop era ancora più marcato, perchè quando si inizia a giocare col tempo, quasi mai gli autori sanno come concludere la faccenda, quindi vai di cavolate, finali incomprensibili, imbecillità varie, forzature come se piovesse. D'altronde non è neanche tutta colpa di un autore.
Dei viaggi nel tempo non si sa NIENTE, tutto ciò che conosciamo è pura speculazione intellettuale, immaginazione. Non credete a quegli pseudo-scienziati che vi dicono di sapere cose al riguardo (magari condite di paroloni tecnici per impressionare l'uditorio). Tra la comunità scientifica manca persino una definizione univoca di COSA sia davvero il tempo, ognuno la vede a modo suo. Come si potrebbe costruire un meccanismo per viaggiare dentro qualcosa che non sai neanche definire, che non sai nemmeno cos'è?
Quindi un autore si sente libero di sperimentare, ben sapendo che la logica va a farsi benedire quando si parla di tempo. Ma avere tutte le strade percorribili non è sempre un bene, infatti spesso e volentieri le storie time-travel (non solo in Corea) si risolvono in mastodontiche stupidaggini, quando chi le ha scritte non sa più come uscire dal ginepraio in cui si è cacciato da solo, e quindi vai di cose non dette, forzature ad ogni angolo, e quando proprio non sa più che pesci prendere, chiude e basta, poi ti arrangi tu che guardi.
Tunnel non è così.
Ha una trama degna.
L'autore alle prime armi (lodi a lui, inizia proprio bene), non solo non cade nei soliti clichè e stereotipi, ma crea una sua storia, mette sul piatto le sue domande, svolge l'azione e poi risponde a quelle domande. Non fa finta di non averle fatte, se ti pone un quesito (si può viaggiare nel tempo? Si può cambiare il futuro? Cosa succede se si viaggia nel tempo?) poi ti dà la sua risposta. Che potrà piacerti o meno, ma che ha una sua logica, sempre che di logica si possa parlare con un viaggio nel tempo, che è quanto di meno logico esista.
Risponde a tutto Tunnel?
No, sarebbe impossibile, alcuni paradossi temporali sono inspiegabili, la mente umana non ci arriva, non avendoli mai vissuti, a dire cosa succede "dopo". L'autore - saggiamente - ha risposto a tutto ciò che poteva, e al resto... Ognuno potrà dare la sua risposta, e questo senza che il drama ne risenta minimamente. Un finale intelligente che ti lascia soddisfatta e consapevole di non aver buttato dalla finestra 16 ore della tua vita.
Se poi ci aggiungiamo un'ottima regia e un cast in stato di grazia, il capolavoro è servito. Consigliatissimo!
*felice*
Edited by Valinor1000 - 29/7/2017, 20:24