Eccomi, finito!!!
Finito in realtà l'altro ieri sera... ho covato un po', prima di scrivere
Dunque, a me il drama è piaciuto: veloce, concentrato, efficace... oh yeah!
Non so, forse la storia si prestava a poche lungaggini, forse la sintesi è di per sé un valore, fatto sta che ho veramente apprezzato questa scelta.
L'unico, inevitabile rovescio della medaglia, è che l'approfondimento dei personaggi è minimo, lasciato più che altro allo spettatore... sembra un film molto lungo
ecco, in cui dai per scontato che non può esser detto tutto, tutto
La storia non è originalissima, ma è chiaro e cristallino il messaggio che le viene affidato: forse dovremmo smetterla di fermarci alle apparenze.
Forse dovremmo riflettere sul fatto che una nostra parola, un nostro gesto non calibrato, possono avere il potere di far precipitare nel baratro una persona, sopratutto se già di per sé psicologicamente fragile.
Pensiamo di volere, di non poter fare a meno di un corpo perfetto, amici popolari, ragazzo/a da "far sfilare", più che da amare... e invece non abbiamo bisogno di niente di tutto questo.
Sarebbe cosa buona e giusta cercare di valorizzare e curare la nostra interiorità, perché è quella che ci rende "noi", al di là di come appariamo.
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Ok, finito con la predica domenicale... adesso, vogliamo dire quanto è extrafigo Daiki Shigeoka???
E quanto è bello, fantastico e speciale il suo Kaga???
*MOMENTO SUPERFICIALITA', MODE-ON*Comunque, sono d'accordo con Sara, lei è un'imbecille a scegliere Koshiro, alla fine. Perché sì, sceglie lui, è evidente.
Ma in generale, io le odio 'ste ragazze asiatiche - giapponesi, cinesi, coreane, in questo sono tutte uguali - che scelgono sempre il "musone", il bello e tenebroso, a discapito di quello spigliato, simpatico, super affettuoso ed espansivo. Anzitutto, che noia, ma poi davvero hanno tutte questo modello di uomo in testa? Deve piacergli molto soffrire, allora. Perché io sceglierei di ridere SEMPRE con chi ho accanto. Vabbè, considerazione personale, fine.
Entrando nel merito, le "regole del gioco" mi sono sembrate chiare, e la sceneggiatura è riuscita a seguirle senza inventarsi trucchetti e voli pindarici incompatibili con le premesse... altra grossa virtù.
Non ci si può scambiare due volte con la stessa persona, Ukon lo dice chiaramente, ciò non toglie che si possa tornare nel proprio corpo facendo un "giro più largo"
in questo l'idea di Koshiro è semplice e coerente, niente di assurdo.
Io lo consiglio assolutamente come visione per spezzare il
continuum delle commedie, specie se coreane, ed in generale a chi ha voglia di una visione non troppo impegnativa, come tempo e intensità, ma comunque assolutamente non superficiale.
Per me, voto
7,5.