Bene, dunque, ho finito Chuno proprio ieri, e ci tenevo a dare il mio parere, questo è il tread giusto per commentarlo. Non farò nessuno spoiler, sarebbe un peccato anticipare cose, ma davvero non posso esimermi dal dire che Chuno è un capolavoro.
Per me è uno dei drama più belli, adulti, completi e veri che ho visto. In Chuno non troverete le solite situazioni trite e ritrite, che ti fanno indovinare cosa accadrà ancor prima di vederlo, perchè tanto "succede sempre così". I personaggi sono profondi, tormentati, ben strutturati, interpretati al meglio da un cast in stato di grazia, e la storia manda al macero il 95% dei clichè doramici. Già per questo meriterebbe la visione.
Poi l'ambientazione è molto particolare per essere un sageuk (uno storico), perchè a differenza dell'usuale, i protagonisti non sono re, sovrani, ricchi e famosi, ma i poveri, gli schiavi, gli ultimi degli ultimi, e la realtà mostrata non è quella felice e patinata dei potenti, ma quella livida e polverosa di chi deve sopravvivere, di chi subisce angherie, ma resiste e non si arrende.
Lee Daegil (Jang Hyuk) è un Chuno, cioè un cacciatore di schiavi. Fa un mestiere odiato da tutti, riportare ai padroni gli schiavi fuggiti, ed è cinico, disincatato, con tratti di durezza, ma in lui si intravede un barlume di dolcezza e moralità. Era nobile, uno yangban, cosa lo ha reso così? Cosa lo ha portato a fare un simile esecrato lavoro? Di chi è il ritratto di donna che si porta dietro da 10 anni?
Song Taeha (Oh Ji Ho) è uno schiavo del governo, che lavora nelle stalle del Centro di Addestramento Militare, marchiato sulla fronte (con l'ideogramma "no" cioè schiavo maschio, mentre le donne hanno l'ideogramma "bi" cioè schiavo femmina, visto che gli schiavi venivano marchiati come bestie). Zoppica vistosamente, e viene continuamente maltrattato dai suoi superiori. Eppure non si ribella, sembra tranquillo, sopporta e aspetta. Cosa? E perchè da certi ricordi sembra essere stato lui il precedente Comandante di quel centro? Cosa può essergli successo da renderlo uno schiavo, facendolo precipitare dalla posizione più alta a quella più bassa della società?
Questi due uomini diversissimi vedranno incrociarsi le loro strade, assieme a quella di una misteriosa ragazza, Hye Won, del nuovo Comandante del centro, e degli amici di Daegil, Choi e Wangson, nonchè di una giovane danzatrice fuggita dal suo clan che la sfruttava, Seolhwa. Un turbinio di inseguimenti, lotte, confronti, odio, amore, invidia, angst, desiderio di vendetta, di libertà, perdono, sacrificio, amicizia... C'è di tutto in Chuno, trattato in modo assolutamente adulto.
Ecco, forse il "taglio" dato al drama è la cosa più rimarchevole. A partire delle riprese meravigliose, fatte spesso con telecamere speciali, una fotografia degna di un film, panorami mozzafiato, e musiche favolse. Ma quello che colpisce da subito è la serietà della messa in scena. Sembra tutto vero, per questo ogni tanto capita anche qualche scena un pò più cruda. Nulla di eccessivo, si può stare tranquilli, solo è una storia che non cerca di ingannarti, non cerca di farti credere che la povertà sia un bucolico stile di vita in cui tutti si amano e si aiutano, perchè non è così. Essere poveri voleva dire lottare quotidianamente per sopravvivere, per vedere rispettati almeno i diritti fondamentali a una vita decente.
Anche la scelta degli attori è stata fatta come si deve. Quì non troverete i classici interpreti orientali dai fisici esili e quasi femminei, chili di kajal, sempre perfetti in ogni occasione. No, gli attori sono maschi che più non si può, spesso mezzi nudi (cosa che a noi spettatrici dispiace un sacco, come potete immaginare, avendo fisici da sballo ^^), che si spocano, vengono feriti, lottano e interagiscono con realismo tra loro.
Ecco, le lotte. Siamo sinceri, i combattimenti nei sageuk due volte su tre sono al limite del ridicolo, con gente che svolazza di quà e di là, salti inverosimili, e cose del genere. Non in Chuno, dove invece sono girati con verosimiglianza mai vista, gli attori e gli stunt hanno fatto un lavoro strepitoso. Però Chuno non è un sageuk che fa vedere solo quelli, il focus resta sempre nel cuore dei personaggi, la loro psicologia è al centro del racconto.
E' un drama per tutti Chuno? Forse no. Non è per chi vuole solo distrarsi un'oretta, non è per chi non ama pensare, perchè ti fa riflettere, ti appassiona e trascina con sè, ti sbatte in faccia senza inganni anche le cose brutte di quella società. Ma è un gioiello, diversissimo da ogni altra storia.
E' un drama per chi vuole vedere qualcosa di vero, reale, in cui i personaggi sembrino persone e non pupazzetti, in cui segui col cuore in gola il loro divenire nella storia. E' un drama per chi ama stupirsi, perchè in Chuno anche sapere chi finisce con chi è un mistero che dura fino ala fine, nulla è scontato.
Un capolavoro, che rivedrei daccapo anche domani. Ah, una curiosità: il Re sotto cui avviene l'azione, Injo, è lo stesso di Iljimae, e la storia si svolge negli stessi anni (intorno al 1648).
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